Fio Zanotti: “sono alle Muse alla scoperta e lancio di nuovi talenti 1 maggio 2014

Set / 03

Fio Zanotti: “sono alle Muse alla scoperta e lancio di nuovi talenti 1 maggio 2014

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«Ho visto alcuni talenti straordinari»

 

Un successo la masterclass con il maestro Fio Zanotti. Con la promessa di tornare

 

PIOMBINO. “Perché sono qui? Per cercare l’artista che possa andare avanti da oggi ai prossimi trent’anni. Spero di poterlo trovare qua. Di conseguenza il fatto che questa masterclass diventi una cosa bella per Piombino è per me un immenso piacere. Questa è una città meravigliosa”.

Era un Castello stracolmo di dolci speranze quello che tra sabato e domenica si è riempito di gente per assistere e prendere parte dalla masterclass con il maestro Fio Zanotti. Uno dei numero uno della musica italiana: volto conosciuto perché al Festival di Sanremo non ha mai fatto mancare la sua presenza da direttore d’orchestra, nome notissimo perché da sempre spalleggia quelli di Adriano Celentano, i Pooh, Loredana Berté e tanti altri. Nessuna sorpresa, quindi, che a iscriversi allo stage – organizzato dall’associazione Le Muse Arti e Spettacolo di Gianna Martorella (anche nelle vesti di conduttrice) – siano stati in tanti da raddoppiare addirittura il numero delle giornate, passate da una a due. «La signora Martorella – commenta Zanotti – è una persona molto competente. L’interesse nei confronti di questa iniziativa mi dà una grande soddisfazione. Queste sono giornate dedite al futuro». E tra i 56 (58 iscritti, due non partecipanti perché ammalati), piccoli e grandi, maschi e femmine, cantanti e strumentisti, le sorprese non sono mancate. «Non voglio sbilanciarmi più di tanto – sottolinea il maestro – ma di certo io qui ho ascoltato dei futuri artisti, di talento. Tre o quattro cose molto interessanti. Qualche esempio? Un batterista di otto anni che fa spavento, come anche un altro, più grandicello, ma bravissimo, così come qualche interprete originale, e che forse non conosce le proprie possibilità». Ecco, aggiunge, «dove bisognerebbe, con l’esperienza che ci ritroviamo, lavorare sodo e tirare fuori qualcosa che possa lasciare un segno. È proprio questo che a me piace fare e credo che oggi, qui, io abbia trovato la possibilità di poterlo fare con almeno tre o quattro partecipanti». Una parola di incoraggiamento, un consiglio, un’indicazione, però, Zanotti non l’ha fatta mancare a nessuno, e non di rado ha preso per mano l’emozione di questi ragazzi chiedendo dei bis improvvisati, anche soltanto di pochi secondi. Per ore e ore. Dalle due del sabato fino a tutta la giornata di domenica. Col pianoforte e la tastiera sempre di fronte, e un microfono attraverso il quale svelare aneddoti di ogni genere, come quella volta che Catch the Fox, successo internazionale di Tom Hooker, nacque rielaborando uno spunto da un pezzo di Bela Bartok. “Io la musica la metto vicino al calcio, perché da piccolo avrei voluto fare il giocatore, ma la musica è una roba devastante, quando arriva a toccare ognuno di noi. Saperla fare è una grande peculiarità, un grande vantaggio, quantomeno conoscerla”.

Nella musica ogni giorno è il primo. Zanotti l’ha detto a non pochi ragazzi, anche a quelli che proprio ragazzi ormai non sono più e che temono vicina l’età in cui qualche volta si smette di sognare. Si chiude con la consegna degli attestati, le firme, le foto. E una promessa: quella di tornare, magari per prendere per mano qualcuno degli artisti ascoltati in queste giornate. “Io ho uno studio straordinario a casa, dove ogni giorno nasce qualcosa d’interessante. E la maggior parte delle volte che dico “mi piace” qualcosa accade. Mi fido dell’istinto. Quindi vediamo che cosa può nascere da queste giornate”. (m.m.a.)

 

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